Ieri è arrivato il diktat che impone le mascherine in orario serale insieme alla chiusura delle discoteche. Il tutto, spiegano da Roma, per limitare il diffondersi del contagio in quella fascia di popolazione più giovane che vive i locali e le piste da ballo fino a n notte fonda.
Abbiamo raggiunto – telefonicamente – il direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino: professor Matteo Bassetti.
Professore cosa pensa delle ultime misure prese dal Governo?
“Credo che gli italiani vadano educati e non stressati o vessati. Credo che se lassismo è stato, di certo, non possiamo legare ogni conseguenza ai giovani. Vorrei fare insieme a voi un ragionamento”.
Prego!
“Se oggi abbiamo 500 contagiati, attenzione non malati ma contagiati; considerato come in pochi utilizzino le mascherine con l’Italia aperta da tre mesi, è evidente che il virus sia in una fase endemica. Nonostante tutto questo, nell’ultimo periodo, grossi danni non sono stati fatti. Dunque educhiamo le persone non vessiamole”.
Cosa intende?
“L’educazioni in questi tre mesi dovrebbe essere stata diversa. La malattia era difficile da curare a marzo e aprile. Oggi, possiamo dire, come sia simile a un’influenza un po’ più dura del normale. Noi (all’ospedale San Martino, ndr) non ricoveriamo un malato da tre mesi. E’ bene ricordare come la polmonite, normalmente, sia una comune causa di ricovero in terapia intensiva. L’anno scorso non esisteva un test per accertare quale fosse il virus preciso a causarla, ricoveravamo e basta. Da quest’anno c’è il tampone”.
Ci spieghi meglio
“Fino a poco tempo fa, su cento polmoniti, quanti tamponi venivano effettuati per capire da cosa venivano provocate le infezioni?”.
Non lo sappiamo.
“Ve lo dico io, nessuno. Da quest’anno è cambiato tutto. Per questo dico che è bene educare la gente per l’inverno altrimenti avremo i pronto soccorso intasati. Mettiamoci il cuore in pace, con questo virus dovremmo convivere per anni. Vi posso dare la mia opinione?”.
Certo, prego.
“Il Covid19 è diventato materia elettorale. Le parti, di ogni colore, si contendono tesi e teorie buttandole in politica. Questo non consente di avere equilibrio”.
A proposito di Covid, come sta evolvendo la malattia?
“A marzo avevamo un 40per cento di sintomatici, un 20 o 25 per cento di pauci e un terzo asintomatico. Oggi abbiamo circa un 95 per cento di asintomatici, in tutte le fasce di età, perché facciamo molti più tamponi rispetto a qualche mese fa. Andiamo a intercettare, a cercare, una serie di persone che non hanno sintomi. C’è meno carica virale, rilevato da tutti i laboratori. Chi si stupisce è perché non ha capito. Lockdown, mascherine e distanziamento sicuramente hanno aiutato; ma se avessimo fatto così tanti tamponi anche durante il periodo più difficile avremmo trovato un alto numeri di asintomatici”.