“Alzare gli argini e andare a proteggere le abitazioni che, a oggi, fanno a sponda al greto del torrente – Stefano Pinasco, dirigente Opere Idrauliche del comune di Genova, non ha dubbi – Inoltre a questo verrà creato anche uno scalino che servirà a contenere il materiale di risulta e i detriti”.
L’idea – già scritta da Il Nerviese in data 16 novembre e illustrata nuovamente durante l’assemblea pubblica al teatro degli Emiliani – è anche quella di spostare a monte, di circa 100 metri, la briglia (uno scalino tra mare e fiume) che oggi si trova alla foce del torrente. Così si potrebbe considerare l’ipotesi di formare un canale di acqua salata, navigabile dalle piccole imbarcazioni, fino al ponte romano; recuperando ulteriori posti di ormeggio. Inoltre verrebbe meno quel fenomeno per cui le alghe – oggi – si depositano nel fiume rendendo difficile l’uscita delle acque dal canale.