“Pepy” Criaco, eroe internazionale

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Da Sidney a Brisbane, passando per New York e Brooklyn, dedicando una vita intera sì a Genova, ma ancora più all’amata Nervi. Giuseppe “Pepy” Criaco, bagnino, maestro di arti marziali e Cavaliere della Repubblica al Valore Civile ma soprattutto un eroe nerviese.

Lo abbiamo incontrato ai parchi di Nervi, “dove ho cacciato e rimesso in riga più di un malintenzionato”, commenta l’arguto e arzillo Giuseppe (anche se chiamarlo così è totalmente inutile, Pepy è il suo nome, forse anche quello di battaglia). Siamo stati in casa sua, dove con orgoglio ci ha mostrato i suoi riconoscimenti e attestati partendo dal Porto di Genova – lavoratore della Stefano Canzio sul molo Eritrea o Etiopia -, arrivando agli oltre 100 salvataggi in mare, passando per innumerevoli atti di coraggio compiuti verso il prossimo.

Un eroe nerviese a tutti gli effetti, insomma, che dopo aver ricevuto due medaglie al valore civile per aver salvato da marosi imponenti tanti bagnanti in diffi coltà, si è distinto per coraggio nell’affrontare emergenze di criminalità nella nostra Nervi.

“Ricordo bene quando disarmai un armadio a quattro ante (la sua simpatia è davvero prorompente, ndr) con tanto di coltello a serramanico – spiega Criaco – riuscii con una mossa di lotta a farlo cadere a terra per immobilizzarlo e…metterlo a dormire. Diciamo così”, se la ride di gusto l’arzillo ottantunenne.

Nel quartiere è amico di tutti, chiunque gli si avvicini lo saluta con una battuta in genovese o lo abbraccia con affetto. C’è anche anche chi gli stringe la mano: “Cavaliere, i miei omaggi”. Pepy ride e in un genovese perfetto lo spedisce qua e là a paesi “conosciuti”.

In genovese perfetto, sì. Perché nonostante le origine lo riportino a Brancaleone, in Calabria, è cresciuto sotto i bombardamenti, tra i vicoli e i moli di Pré e della Maddalena. Una vita ricca di fascino e di avventura, cominciata a bordo delle navi petroliere che fanno la spola tra il Nuovo Mondo e il Vecchio Continente.

Ha visto, si può dire, ogni angolo del pianeta, apprendendone costumi e qualità. Tornato in città si dedica alla palestra, alle arti marziali e al Ju-Jitsu raggiungendo il grado di primo Dan.

Donatore di sangue per oltre 30 anni, vanta un periodo passato sulle banchine del Porto di Genova (in Compagnia Unica) come camallo vecchio stile, tanto da appendere in casa – a mo’ di trofeo – i due ganci da lavoro. Già il Sindaco di Genova Fulvio Cerofolini volle onorarlo di plauso e benemerenza dopo aver salvato – durante un’importante mareggiata – due ragazze a largo di Nervi nonostante un braccio rotto.

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Giuseppe Criaco, una vita davvero da film la sua.
“Credo di aver vissuto più di una volta (sorride, ndr)”.

Ci racconta un aneddoto in particolare?
“Ricordo quando scappavamo dai bombardamenti, nascondendoci tra i vicoli del centro storico. Eravamo poco più che bambini e faceva davvero paura”.

Ma c’è un episodio in particolare che la lega a Nervi?
“Naturalmente più di uno, ma ci riferiamo in particolare ai parchi. Da un po’ di tempo sentivo genitori e mamme spaventate a causa di un pedofilo che si nascondeva tra le aiuole della villa. Ho deciso di intervenire”.

In che modo?
“Gli ho dato la caccia per un po’ e quando l’ho stanato gliele ho date di santa ragione. Dalle nostre parti non si è fatto più vedere”.

Insomma da bagnino a Cavaliere, ecco a Voi un vero Eroe sì nerviese e decisamente di una città intera.


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