Nervi, ramaglie e detriti ovunque

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Nel quartiere non c’è pace, non c’è tregua e soprattutto nessun tipo di smaltimento dei detriti, delle ramaglie e dei tronchi d’albero abbattutti dopo il terribile fenomeno di vento che ha colpito Nervi.

Dal Porticciolo a Capolungo, da Sant’Ilario a Murcarolo i grossi rami, le foglie e veri e propri pezzi di muro – calcinaci compresi – restano a terra, abbandonati.

Il grosso albero di via Campostano è ancora abbattuto sul muraglione – ormai spanciato e pericolante – a pochi metri dalla chiesa di San Siro; sotto di esso, qualche temerario, posteggia ignaro la propria auto. In via Casotti, a pochi metri dal “Belsito”, una transenna delimita il cedimento di un muraglione; vicino all’ingresso del Residence Eden un pesante ramo è appoggiato a un palo della luce; la passeggiata “Anita Garibaldi” è poi un percorso di guerra: lo sport di quartiere, ormai, è diventato fare lo slalom tra rami, foglie e nastro di fettuccia bianco e rosso posizionato dai tecnici del comune di Genova.

“Siamo abbandonati come al solito a noi stessi”, si comincia a vociferare in zona; “Vediamo quando si vedranno arrivare in camioncini per la rimozione di questi detriti”.

In un tratto di via Casotti un blocco di cemento, divelto dal vento, fa da contrappeso a un grosso albero abbattuto davanto al’ingresso dei parchi, ancora chiusi per la messa in sicurezza.

La situazione sulle alture non è diversa e in tanti, adesso, cominciano a chiedersi quando si potrà tornare alla normalità.

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