Mauro Armanini ed Elisa Cianchi sono i primi militi nerviesi a ricevere il vaccino Pfizer

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Mauro Armanini ha 48 anni e da 32 anni è volontario come milite della Pubblica Assistenza Nerviese. Mauro ha accompagnato i lettori e i giornalisti de Il Nerviese nel Levante in diversi reportage durante questo lungo anno di pandemia.

Mauro proprio ieri ha ricevuto, insieme a Elisa Cianchi (nella foto), la prima iniezione del vaccino Pfizer.

Come sta?

”Bene (sorride, ndr). Solamente un leggero bruciore è un po’ di indolenzimento nel punto di inoculazione”.

Elisa e gli altri ragazzi come stanno?

”Stiamo tutti bene, ci hanno vaccinato in 15 e andando avanti con i giorni arriveremo tutti alla prima inoculazione”.

A quando la seconda?

“Come da protocollo Pfizer, tra 21 giorni”.

Come ha vissuto, se così si può dire, la vaccinazione?

“Nessuna paura, una sicurezza in più. È troppo importante, credo sia stato un’ottima scelta quella di paragonare i volontari e i militi delle pubbliche assistenze al personale sanitario. Siamo il primo anello di una catena. Mi sento onorato e fortunato di poter far parte di questa categoria, posso tranquillamente dire di esseri vaccinato non per me ma per tutta le persone che ogni giorno hanno bisogno di aiuto”.

Le hanno consigliato qualche particolare accortezza dopo il vaccino?

“No, nessuna. Solo un po’ di riposo ma in Croce tutti sanno bene quanto sia difficile osservare momenti di riposo; ci tengo a ribadire come nessuno abbia avuto la minima reazione o fastidio”.

Si sente di consigliarlo, quindi?

“Certo che sì, anche perché fino a quando non si raggiunge l’immunità di gregge non siamo al sicuro. E non dimentichiamo di rispettare tutte le precauzioni del caso come le mascherine, il distanziamento e il lavaggio delle mani. Tutti noi dobbiamo essere un esempio”.

Gli interventi Covid sono sempre frequenti?

“Sul levante stiamo registrando una flessione della curva, qualche settimana fa ogni giorno vedevano lampeggiare sullo schermo avviso di soccorso per Covid, ultimante qualcosina meno. Ed è proprio per questo che non dobbiamo abbassare la guardia. (Ti prego mettilo a carattere cubitale, ci ripete più volte Mauro). Grazie agli sforzi che stiamo facendo vediamo i primi risultati”. Posso dire ancora una cosa?

Certo.

“Desidero rivolgere un abbraccio ai ristoratori e a tutte le persone che nonostante tutto continuano a lavorare in queste condizioni. Dobbiamo comportarci bene anche bene per loro. Cerchiamo di non essere egoisti. Proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo riusciti ad andare a pranzo in un locale nerviese. Dare una mano a coloro che non riescono a lavorare, cerchiamo di aiutarci tutti”.

 

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