Operazione “un tetto sicuro”.
È questo il nome che la comunità di Capolungo – sotto la guida della Società Sportiva Sant’Ilario presieduta da Mario Benvenuto – ha voluto dare per lanciare la propria missione: aiutare Richard Street.
Richard è un clochard che da anni vive in questa parte del quartiere. Definirlo clochard, tuttavia, non è corretto. Riduttivo. Sì perché Richard Street è l’amico di tutti, quasi la mascotte del quartiere. Richard Street è un poeta, un musicista e un insegnante d’inglese; ha persino un profilo LinkedIn (il social network creato per i contatti di lavoro). La sua scelta è stata la libertà, la libertà lontana dalla scuola: la sua aula è il mare, gli scogli i banchi. La platea dei suoi concerti i passanti della Passeggiata Anita Garibaldi.
Durante l’inverno, le mareggiate è il freddo era stato ispirato nello spogliatoio del magazzino sullo scalo. In estate dev’essere liberato per lasciare spazio ai proprietari delle barche; per questo motivo con un evento su Facebook e un vero e proprio appuntamento in zona, è stata creata una raccolta fondi finalizzata a trovare un alloggio a Richard Street.
“Si tratta di un uomo – si legge sulla pagina Facebook del sodalizio capolunghino – che da tanti anni vive all’aperto tra l’indifferenza di tutti, ora è nostro dovere, della Comunità, degli Amici, di tutti quanti uscire dall’indifferenza e dare una mano, una mano potente, forte e generosa che dimostri tutta la solidarietà di cui siamo capaci”.
Notizie simili aprono uno spiraglio di speranza in controtendenza rispetto alla marea di egoismo e cattiveria nei confronti di chi per miserabili ragioni viene bollato come “diverso” e quindi scartato da chi si autodefinisce NORMALE.
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