5G: la connessione del futuro tra opportunità e perplessità

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Nel corso dell’ultimo convegno Telco per l’Italia, tenutosi a Roma lo scorso 10 dicembre, si è parlato apertamente della necessità di portare il 5G in Italia e delle possibilità che comporterebbe l’utilizzo della banda ultralarga nel nostro paese. Si tratta, in particolare, di un futuro non troppo lontano, e che risulterebbe essere un valido aiuto per il business nazionale e di numerose imprese che a oggi si trovano troppo spesso all’interno delle aree grigie del paese.

Da non dimenticare poi il fatto che la Commissione Europea ha stabilito il 2025 come tempo limite per la realizzazione della connessione 5G nelle principali città, oltre al raggiungimento dell’obiettivo Gigabyte Society. Ma qual è di preciso la situazione in Italia, e quali sono le maggiori preoccupazioni relative all’arrivo del 5G nel nostro paese?

5G: di cosa stiamo parlando?

Per 5G si intende un nuovo standard di elevato livello di telecomunicazione mobile in grado di assicura una velocità di navigazione che varia tra le 100 e le 1000 volte in più rispetto al 4G, oltre alla capacità di download e upload estremamente elevata, che permette peraltro di interagire con dispositivi IoT.
Si tratta della quinta generazione di connessione che sfrutta le onde millimetriche, ovvero le onde radio tra i 30 e i 300 GHz. Per fare un esempio, se le previsioni fossero corrette per scaricare un video o un film in 4k basterebbe solo pochi secondi: un vero e proprio sogno che si avvera per milioni di utenti.

Le paure per la salute

In molti tra i cittadini si chiedono a che prezzo si potrà beneficiare di questa innovazione tecnologica e le paure più grandi sono quelle in merito agli effetti che la quinta generazione potrà avere sulla salute. La verità, però, è che queste paure possono essere tranquillamente smentite.
Gli esperti dell’Istituto Superiore della Sanità in una recente audizione alla Camera hanno infatti chiarito che i rischi per la salute sono davvero minimi, molti in meno rispetto a quelli potenzialmente correlati all’uso quotidiano degli smartphone.

Una smentita doverosa, dato che negli ultimi mesi erano state raccolte circa 11 000 firme cittadine contro l’istallazione del 5G in Italia. È stato dunque come, sebbene le frequenze delle onde millimetriche saranno certamente maggiori rispetto a quelle attualmente utilizzate da dispositivi mobili ed elettrodomestici, saranno in ogni caso create molte più celle di quelle attualmente in uso, abbassandone quindi nettamente la potenza.

Connessione, a che punto siamo in Italia?

Nel nostro paese, con il recente arrivo della fibra ottica nella maggior parte delle case stiamo percorrendo una salita che fino a qualche anno fa ci vedeva nettamente più indietro rispetto agli altri paesi europei. Il punto essenziale su cui lavorare ora, quindi,è la domanda di servizi ultrabroadband nonché l’incentivazione e la promozione di corsi volti ad alfabetizzare digitalmente il maggior numero possibile di cittadini, dato che ormai anche coloro che non sono connessi tramite rete cablata possono comunque usufruire di una rete wifi senza linea fissa, portata quindi dalla tecnologia LTE anche nelle cosiddette aree bianche del paese. In questo momento, quindi, l’Italia si trova al 3 posto per quanto riguarda i progressi tecnologici all’interno dei 5 principali paesi europei: Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e naturalmente Italia. Un risultato, questo, decisamente positivo, soprattutto per un paese che fino a poco tempo fa si trovava in coda alle classifiche.

Non resta quindi che attendere e rimanere costantemente aggiornati sulle nuove tecnologie per riuscire a sfruttare al meglio le opportunità che l’arrivo della rete veloce porta con sé.

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