L’assessore all’Assetto del Territorio Michele Raffaelli ci ha scritto questa mail che pubblichiamo
“Si alla fine ci siamo incontrati. Domenica mattina, un lungo giro percorrendo la Passeggiata di Nervi, con alcuni cittadini del Levante ed altri che si sono uniti a noi strada facendo.
Abbiamo visto la passeggiata nella sua interezza e, come promesso, ho cercato di ascoltare e capire.
Mi hanno fatto vedere le piante che sono state tagliate, ipotizzando, nel caso di un pino, che non ci fosse la regolare procedura autorizzativa, mi hanno spiegato che i pitosfori e le Tamerici, piante che da decenni erano presenti in passeggiata, sono state prima potate (il termine usato è capitozzate) poi si sono cariate e via via sono state praticamente abbattute o rese dei moncherini, alcune anni ed anni fa, altre nel recentissimo passato e non in conseguenza del downburst. Mi hanno fatto vedere un punto preciso dove ci sono residui di piante tagliate ed abbandonate nella scogliera sottostante. Abbiamo visto che i tombini rotondi, sono stati sistemati con cemento intorno invece di prevedere il più difficile intarsio a mattoni.
Si ho visto tante cacche di cane, freschissime cacche di cane e chiazze di orina. (difficili da imputare alla pubblica amministrazione)
Mi è stato specificato che le aiuole curate da Genova Made, non sono in linea con ciò che storicamente e ambientalmente dovrebbe essere la vegetazione in passeggiata.
Mi hanno fatto notare che ci sono zone pressoché abbandonate di proprietà delle Ferrovie, un tempo in concessione a pescatori e cittadini, con vicino scalo conseguentemente in semi abbandono.
Mi hanno fatto vedere la discesa a mare a levante da via Serra Groppallo interdetta per danni strutturali.
Ebbene, alcune cose mi erano note, altre più tecniche, per mia incompetenza, non le avevo mai prese in considerazione. Ho preso l’impegno preciso di verificare le autorizzazioni per i recenti tagli e già oggi mi è arrivata la dimostrazione scritta della procedura correttamente eseguita e confermo che il pino, recentemente tagliato, sarà reimpiantato.
Lungo il percorso ho espresso il mio punto di vista: la passeggiata, oggi, dopo 4 anni di interventi, agli occhi di chi la frequenta, non è perfetta, ma innegabilmente è ordinata, non ho visto cartacce o bidoni pieni di spazzatura, né degrado negli arredi. Secondo me, è in buono stato, soprattutto, siamo sulla buona strada. Se visto con occhio critico, appare con tanto lavoro ancora da fare, mi piacerebbe, che anche chi esprime le criticità ancora in essere, concordasse sul fatto di essere sulla buona strada.
La Passeggiata Anita Garibaldi vede alcune aree lasciate indietro perché vincolate a lavori previsti da un bando vinto da 3 imprenditori Genovesi. Parlo della Marinella, dove il Comune ed il Demanio Locale hanno forzato le resistenze del Demanio Nazionale, portando ad un livello accettabile le pretese di affitto. Fino allo scorso anno erano tanto elevate, da rendere insostenibile qualsiasi piano economico proposto.
Ho altresì verificato le modalità di intervento di AMIU: provvede giornalmente alla pulizia ordinaria della passeggiata.
Resta appunto, tanto lavoro da fare, in parte programmato e finanziato, mentre dal versante della vegetazione sono da inserire le modalità di intervento. Ampliare il progetto di insieme, dovrà essere il punto di arrivo.
Non mi interessano le polemiche, ne mi presterò a portarle avanti, mi interessa la verità e far conoscere l’impegno delle istituzioni pubbliche. Come sempre l’unica cosa indiscutibile e non interpretabile sono i numeri, i freddi e crudi numeri. Dopo un ventennio di abbandono, si è ripartiti con interventi di volontariato e con opere PUBBLICHE, che per trasparenza e chiarezza metto in ordine di intervento in una tabella con tanto di conti verificabili da chiunque.
Specifico che anche gli interventi di volontariato, hanno previsto costi in termini di materiale, affrontati dall’Amministrazione.
In conclusione, ritengo che la passeggiata ha visto una storia diversa della Concordia, ha visto un equipaggio (perché non basta una persona per governare nulla) che prima di sbattere sullo scoglio, ha mantenuto le posizioni di controllo, ha dato le istruzioni giuste, ha evitato l’irreparabile ed ha limitato i danni alla nave. Nessun secchiello, ma tanta, tanta buona volontà ed impegno, da un capitano che ha saputo chiedere aiuto all’equipaggio ed a tutti coloro che erano sulla stessa barca per portarla al sicuro e che soprattutto non ha mai abbandonato il ponte di comando.
Oltre 900.000,00 euro di investimento, un programma per una continua manutenzione che non vanifichi le opere realizzate ed ora l’impegno a farsi carico delle cose emerse nella mattina di domenica. Rinnovo di cuore il mio grazie speciale a tutte le persone, associazioni, fondazioni, che dedicano il loro tempo libero per portare avanti l’ideale di un Levante più bello… …insieme!”