Correva l’anno 1884 e a Nervi non si parlava d’altro. I traffici via mare aumentavano in maniera esponenziale e nel quartiere – allora borgo a tutti gli effetti e indipendente da Genova – si studiava il miglior modo per creare un approdo sicuro ai naviganti.
Ecco come nascono le prime idee di ampliamento del Porticciolo. Grazie a Renzo Cantatore per i documenti storici fatti arrivare alla Redazione.
Per il notevole aumento dei traffici via mare e in vista dell’apertura della nuova strada alla marina, il Comune di Nervi prese in considerazione l’idea di costruire, nell’insenatura, un vero e proprio porto, seppure in scala ridotta, adatto all’ormeggio dei piccoli bastimenti. L’incarico di progettare l’opera venne affidato nel 1870 all’Ing. Stefano Grillo. Fu prevista la costruzione di un pennello a mare costituito da “una gettata di pietre o masse naturali” per una lunghezza totale di circa 100 metri con inizio dalla scogliera sotto il Castello con direzione in linea retta da levante a ponente e una leggera deviazione nella parte terminale verso mezzogiorno. L’opera, se pur ben concepita e di indubbia utilità per i traffici dell’epoca, non venne mai iniziata.
L’idea della costruzione di un “Porticciolo” era ormai maturata e una richiesta di concessione per ottenere degli spazi sia a terra che nel tratto adiacente di mare venne presentata al Ministero Marina Mercantile dall’industriale Filippo Fabbri in data 7 settembre 1883. Anche in questo caso era prevista la costruzione di un molo di circa 130 metri di sviluppo con inizio, però, dalla parte di ponente dell’insenatura ossia sotto la chiesa di S. Francesco da Paola; la formazione di una banchina sempre dalla parte di ponente e un pontile sporgente sostenuto da pali di legno o in ghisa con il piano in tavolato. Il progetto del 1884 e sottoposto ad approvazione del Ministero della Marina Mercantile porta la firma dell’Ing. Vittorio De Grossi.
Per il collegamento del nuovo impianto con la “Strada Provinciale” ci si rifaceva a una precedente “Delibera” del Comune che aveva preso in esame l’apertura di un tratto di strada che partendo in prossimità dell’attuale civ. 10 di Via G. Caboto, e attraversando gli orti e giardini a monte dell’abitato della spiaggia, doveva giungere in prossimità del “Ponte Nuovo”. Un successivo ripensamento della Giunta Comunale ne variò il tracciato privilegiando quello che noi conosciamo e che corrisponde alla attuale Via F. Gazzolo.
La concessione richiesta dall’industriale Fabbri venne accordata il 3 aprile 1885 e la realizzazione dell’ambizioso progetto fu da questi affidata all’impresa dell’Ing. Giovanni Parodi la quale dopo pochi mesi, per varie avversità e rovesci finanziari, dichiarò fallimento e i lavori vennero interrotti.
Per la mancata realizzazione dell’opera la concessione venne revocata nel 1891.
(Archivio Storico Comune di Genova – Sez. Nervi)