Tutti oggi diamo per scontato il treno e la stazione. Quella di Nervi, per esempio. Ma “Non tutti sanno Che…” l’anno in cui le rotaie fecero il loro ingresso nel quartiere fu il 1868 e che, questo 2018 è l’anniversario numero 150.
A raccontarci questa affascinante e curiosa storia della nostra Nervi èRenato Dellacasa, del gruppo di conversazione Forse non tutti sanno che a Nervi… che svolge la propria attività nell’ambito della Biblioteca Virgilio Brocchi.
In questo 2018 cade il 150esimo anniversario dell’inaugurazione della stazione ferroviaria di Nervi, appunto e nei mesi scorsi il gruppo ha svolto approfondite ricerche inerenti le modalità dell’arrivo del treno a Nervi, come era la conformazione urbanistica della cittadina, quanti erano e come vivevano i Nerviesi, rievocando pure le storie di alcuni personaggi locali.
Tutto questo materiale è stato elaborato in forma multimediale e verrà consegnato alla cittadinanza nella settimana dal 18 al 22 giugno, presso i locali della Biblioteca Brocchi, dove verranno presentati e proiettati gli audio-video realizzati.
“Non essendo più possibile ovviamente farsi raccontare dal vivo la storia di quel periodo storico ormai troppo lontano – spiega Renato Dellacasa – insieme ad alcuni componenti il gruppo, ci si è rivolti dove ancora oggi molte informazioni sui Nerviesi sono custodite. Faccio riferimento all’archivio parrocchiale della chiesa plebana di San Siro di Nervi. Grazie alla generosa disponibilità di due signori, nerviesi doc, che in due anni hanno catalogato e completamente riorganizzato tutti gli antichi documenti presenti nell’archivio, alcuni dei quali risalenti a circa la seconda metà del ‘500, si è potuto fare un affascinante tuffo nel passato. Sfogliando le vetuste pagine, spesso scritte in un sorta di latino maccheronico, si è venuti a conoscenza di fatti, di persone nate, di persone morte, di matrimoni contratti e delle professioni svolte nell’intorno del 1868, anno appunto dell’arrivo della ferrovia a Nervi. Approfondendo e spesso collegando le storie che di volta in volta emergevano, si è raccolto molto materiale che, successivamente, è stato messo a conoscenza dell’intero gruppo per farne un’adeguata analisi, quindi una necessaria sintesi per poi addivenire all’elaborazione di uno strumento multimediale. Almeno per me, neofita in questo campo di attività, è stato un percorso un po’ faticoso ma decisamente gratificante, che mi ha particolarmente arricchito. In una parola: da ripetere”.