a cura di Ivana Traverso
Volatilità e crisi economica: un binomio che spesso fa paura agli investitori, che solitamente cominciano a preferire assetpiù sicuri come le obbligazioni o addirittura la ricerca della sicurezza nei classici beni rifugio, oro in primis. Questa crisi non è stata diversa dalle altre; molti risparmiatori sono fuggiti dai comparti azionari, spostandosi in quello dei bond e delle materie prime, con conseguente prezzo dell’oro arrivato a livelli record. C’è stata però una sostanziale novità durante l’emergenza che tutti noi abbiamo dovuto affrontare: gli investimenti sostenibili, ossia quegli strumenti finanziari che incorporano i criteri Esg (Environment, Social e Governance) di sostenibilità ambientale e sociale, hanno resistito molto bene alla crisi.
E se anche gli indici tecnologici non sono stati da meno (basta pensare ai livelli record raggiunti dal Nasdaq in questi mesi), quelli sustainable sembrano avere una marcia in più, poiché tendono a gestire meglio il rischio, ad ottenere performance positive più stabili e nettamente migliori degli altri titoli durante crisi e volatilità.
I fondi che investono in aziende con forti politiche ambientali, sociali e di governance hanno superato i loro benchmark non solo quest’anno, ma anche negli ultimi anni. E questo è solo l’inizio.
Stiamo già assistendo a un importante cambiamento nel comportamento aziendale: centinaia di aziende sono state costrette a rivalutare pubblicamente i loro rapporti con i clienti, i dipendenti, i fornitori e la comunità in generale. Non solo: recenti ricerche hanno evidenziato come le società che hanno ottenuto buoni risultati durante il culmine della crisi hanno dimostrato adattamenti all’emergenza superiori in termini di prodotti, salute, sicurezza e politica della forza lavoro.
Il tutto mentre stiamo cercando di definire una nuova normalità, che sicuramente tende alla sostenibilità. In questo ambiente, gli investimenti Esg stanno quindi confermando la loro importanza nella gestione dei rischi sottostanti e nel fornire rendimenti più resistenti, proprio perché sostengono e finanziano aziende che agiscono per il benessere del pianeta e della società. Per gli investitori, sostenibilità sociale e ambientale è sinonimo di tutela e sicurezza.
Il successo degli investimenti sostenibili è diventato palese durante la pandemia, ma era in preparazione da molto tempo. Già nel 2019, movimenti come quello del “fridays for future” e l’attenzione sempre più crescente dei giovani stava plasmando anche il modo di acquistare e di investire. Per non parlare degli scandali sull’inquinamento ambientale che alcune società hanno affrontato con conseguenti danni alla propria reputazione, danni che portavano a cali nelle vendite e perdita di brand credibility.
Tutte queste attenzioni erano già state intercettate dai giganti della tecnologia come Salesforce.com, Google e Amazon che hanno infatti da tempo avviato progetti che puntano al rimodellamento del nostro paradigma economico attuale.
Salesforce.com ha annunciato l’anno scorso che pianterà un trilione di alberi nei prossimi dieci anni. Amazon e Google puntano a lanciare un fondo per “decarbonizzare” l’economia.
Nell’ambiente odierno, in cui il cambiamento e l’incertezza sembrano essere le uniche costanti, puntare su settori innovativi e resilienti sembra un’ottima scelta. Senza contare l’attenzione che i governi di tutto il mondo stanno dedicando al tema della sostenibilità, attenzione che si tradurrà sempre più in risorse e agevolazioni da destinare agli attori che prenderanno parte alla trasformazione green del nostro modello economico e sociale. Pertanto gli investimenti sustainable da fenomeno transitorio stanno diventando la nuova normalità e questo dovrebbe far riflettere l’investitore accorto che agisce oggi guardando al domani.
Avremo modo di approfondire l’argomento nel corso del prossimo incontro di “Economia in pillole” lunedì 22 marzodalle 18.30; con noi Natale Borra di Fidelity Intenational, una tra le più importanti società di gestione al mondo.
“Fidelity International è una società, privata e indipendente, con oltre 50 anni di storia che offre soluzioni e servizi per gli investimenti e la previdenza a oltre 2,5 milioni di clienti nel mondo. Opera in oltre 25 Paesi, con asset totali per 577,5 miliardi di Euro (dati al 30 dicembre 2020). La gamma dei clienti va dalle banche centrali ai fondi sovrani, dalle grosse aziende alle istituzioni finanziarie, dagli assicuratori ai gestori patrimoniali, fino al singolo investitore.”