Volantini NoVax, i primi comparsi nel Levante Genovese già in aprile. La replica di Bassetti

0
2127

I primi volantini No Vax, in città, sono comparsi – era il 20 aprile – proprio nel Levante; più precisamente a Quarto.

Qui il link: https://www.ilnerviese.it/quarto-no-vax-e-la-propaganda-al-belvedere-di-capo-san-rocco/

Già dai primi momenti si era tentato di capire che potessero i mandanti della missiva senza però trovare nessun responsabile.

Dopo qualche tempo, seppur di fattura e – forse – di matrice diverso, anche Genova ha visto comparire sopra alcuni muri i primi manifesti dei movimenti “No Vax”.

In seguito a tutto ciò, il professor Matteo Bassetti – direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino – ha voluto manifestare, in un post, il proprio pensiero.

“Questo manifesto è stato appeso sui muri di alcuni quartieri della città di Genova. Il titolo ‘Vaccino se lo conosci lo eviti!’. La cosa più grave è che è firmato da un gruppo di persone che si definiscono ‘Comitato medici riuniti per la libertà e la salute’. In questo foglio troviamo la sintesi di tutte le più grosse stupidaggini dette e circolate fino ad oggi sui vaccini per il COVID, oltre ad altre affermazioni sull’inutilità delle mascherine. Io trovo tutto questo gravissimo mentre si sta svolgendo la più grossa campagna vaccinale della storia. Date le evidenze scientifiche e mediche, nonché la convenienza sociale ed economica, sembra paradossale che la pratica vaccinale incontri ancora tante resistenze. Vista la pervasività della cultura no-vax e i mezzi anche impropri attraverso cui essa si diffonde ( come quello di appendere manifesti per strada) è necessario un forte impegno sul campo della classe medica non solo episodico, ma organico e capillare, per consolidare la cultura della eccezionale validità sanitaria dei vaccini. Dobbiamo ammettere che la consapevolezza scientifica nella società italiana sia minore di quella presente nel resto d’Europa. Sorprendentemente, questo avviene a dispetto dei tanti meriti della scienza e della medicina italiana, che hanno grandemente contribuito al miglioramento della qualità ed estensione della vita. Nei paesi del Centro e Nord Europa e di quelli di lingua anglosassone il senso dello Stato e i doveri derivanti dall’appartenenza alla società civile sono un aspetto fondante della convivenza. Solo con un maggior senso dell’appartenenza alla società civile potremmo migliorare anche l’adesione alla vaccinazione. Uno dei problemi che con allarmante urgenza stanno emergendo rispetto alla scienza, ed in particolare alla medicina, è il progressivo attenuarsi del principio dell’autorevolezza scientifica e professionale. Il progressivo sgretolamento delle basi culturali, una volta fornite dalla scuola, spinge molti a ritenere che un’infarinatura scientifica raffazzonata sui vari siti Internet o sui blog possa sostituire un lungo, faticoso percorso di studio. Troppe persone ormai ritengono di poter dissertare su tutto e di tutto, e che il loro parere valga quanto quello di provati esperti della materia. La nostra società si sta evolvendo verso un mondo in cui informazioni di incerta origine e attendibilità, reperibili in rete, sostituiscono le fonti scientifiche canoniche e le competenze professionali. Nel campo sanitario, questo porta al diffondersi di una sconclusionata “automedicazione”, pronta a discutere, contraddire e sconfessare l’operato del medico sulla base di notizie raccattate in Internet. Vedere la firma su quel manifesto di alcuni medici, che sostengono posizioni totalmente anti-scientifiche, deve far riflettere tutti noi, ma soprattutto le Istituzioni che devono prendere posizioni chiare e nette contro costoro”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here