a cura di Maurizio Miglietta
Giuseppe Garibaldi indossava i blue jeans e questa circostanza, oltre che nelle illustrazioni che lo rappresentano con tale tipo di pantaloni, è confermata proprio dai suoi jeans conservati presso il Museo centrale nazionale del Risorgimento di Roma: un paio di pantaloni di colore blue chiaro con una toppa rettangolare nella parte del ginocchio sinistro.
Ed anche molti dei Mille partirono da Quarto con i jeans e con le famose camicie rosse, in buona parte confezionate in una camiceria di via della Libertà a Genova.
All’epoca tali pantaloni erano ben diffusi a Genova dove erano nati secoli prima; tale particolare tipo di tela blu, derivata dal fustagno, era fin dal Medioevo utilizzata nel porto di Genova per coprire la merce e realizzare sacchi per le vele.
In seguito venne impiegata anche per confezionare gli indumenti da lavoro e, nel 1800, giunta in America, fu utilizzata per vestire i cercatori d’oro con i pantaloni personalizzati dalla Levis Strauss con rivetti metallici per rinforzare le giunture: nacquero i blue jeans, poi divenuti famosi in tutto il mondo.
La particolare stoffa veniva denominata Blue de Genes, cioè con il nome di Genova in francese in quanto in Francia, precisamente a Nimes, si trovava il luogo di maggiore produzione di questa stoffa.
Da Nimes derivò anche “denim”, nome per un certo periodo brevettato negli Stati Uniti per individuare tale stoffa.